INDICE:
- Come è nata l’idea
- Evento rivelatore
- Il mondo dei bandi
- L’idea e il progetto
- Lo scoglio, la burocrazia
- Trepidazione
- L’esito
- Il dissalatore
- I pannelli solari
- La prima barca a vela green della Slovenia
- E poi?
Come è nata l’idea
Credo che tutte le idee che svoltano un aspetto della nostra vita e che si rivelano poi… geniali, nascono per caso. Per una pura combinazione di eventi che ti portano a sposare un’idea, l’idea, una chiamata inaspettata, un cambio percorso dell’ultimo secondo, un incontro di un vecchio conoscente in un bar. Tutto può condurre ad una nuova strada, ad un nuovo progetto, ad una nuova realizzazione.
Nel mio caso una chiamata di una nuova amica. Mi dice che ha cominciato a lavorare per la Can Costiera, ente della comunità della minoranza italiana in Slovenia, molto attiva e presente sul territorio costiero, e mi invita ad un incontro formativo per piccoli imprenditori, ovviamente entusiasta accetto, letteralmente non vedo l’ora.
Evento rivelatore
L’evento si è tenuto allo Stagnone di Capodistria, una bella oasi naturale, nata anch’essa da un progetto finanziato dalla Comunità Europea, alle periferie della città, eravamo tutte realtà diverse, tante persone, ognuna con il proprio sogno e il proprio progetto nel cassetto.
Nelle varie tematiche toccate si è parlato ovviamente di Bandi Europei e di finanziamenti.
E così dal mio livello di conoscenza pari a zero sull’argomento sono passata ad un livello… diciamo principiante!
Il mondo dei bandi
Il primo bando, un mix di emozioni contrastanti, eccitazione e paura, senso di potenza e di inadeguatezza, mi sono trovata ad aprire file ed allegati, entrando in un mondo ostico e complesso.
Nei giorni successivi ho letto, riletto e ancora letto.
Ero salita al livello avanzato, avevo “domato il mostro” e adesso mi era chiaro cosa avremmo dovuto chiedere e perché.
L’idea e il progetto
Una delle nostre priorità aziendali è rispettare l’ambiente circostante ed essere il meno impattanti possibili: tante scelte sono state fatte in ottica ecologica e quale occasione migliore di un bando per richiedere un ulteriore upgrade?
Più facile a dirsi che a farsi, questo il bando: Bando MISURA ANS 1/1 2021-2024
Promozione di nuovi progetti economici nell’area in cui vivono gli appartenenti alla comunità autoctona nazionale italiana per il periodo 2023 e 2024
Un titolo altisonante e lungo, che dice tutto e niente.
Dopo aver letto svariate volte il testo con tutte le postille e i rimandi del caso avevo finalmente individuato la strada da percorrere.
Avremmo richiesto un dissalatore per potabilizzare l’acqua di mare e dei pannelli dotati di accumulatori che ci permettevano di creare e immagazzinare l’energia; d’altronde viviamo in barca, letteralmente su un mare d’acqua e baciati tutto il giorno dal sole, non potevamo chiedere altro che impianti che potessero sfruttare queste due risorse preziose.
Avevamo partorito l’idea. Fieri di noi e anche un po’ tronfi, ci siamo affacciati – e non ho usato affacciare a caso – al mondo burocratico che sta alla base della presentazione di una domanda per aderire un bando, alla marea di carte da presentare, moduli da compilare, fatture da allegare.
Proprio qui il nostro ego ha tremato e velocemente come si era gonfiato si è afflosciato.
Lo scoglio, la burocrazia
A parte lo sconforto iniziale, come si suole dire dalle stelle alle stalle, ci siamo rimboccati le maniche e punto dopo punto, carta dopo carta, chiamate su chiamate ed imprecazioni dopo imprecazioni, in un mese siamo riusciti a preparare la domanda. Ovviamente non sono mancati ripensamenti finali su una frase della presentazione, un documento, una data, un conto, ma insomma, dopo quattro volte in cui leggendo e controllando (per la 25esima volta!) ci sembrava tutto a posto, ci siamo obbligati a chiudere la busta e ad inviare.
Il nostro primo bando, che emozione.
Trepidazione
Siamo stati due mesi in fermento, fortunatamente, grazie ad un’integrazione richiesta, abbiamo scoperto che la domanda era stata accettata; quindi, che la parte burocratica era stata fatta bene.
Forza Noi!
La mancanza o la compilazione errata di un solo documento portava alla non ammissibilità della domanda, quindi c’era una certa ansia, essendo oltretutto il primo bando.


L’esito
Poi dopo feste e ritardi vari il 17 Maggio 2023 ci comunicano che abbiamo vinto il bando e che ci finanziano il progetto.
Eravamo così felici da non stare nella pelle, soddisfatti e pronti a partire, nel giro di soli due giorni ci siamo fatti preparare il materiale. Grazie al super progetto fatto dal nostro personale ingegnere di bordo – nonché comandante e super marito/babbo – e grazie all’aiuto di amici e parenti nella logistica: chi ha messo il mezzo per recuperare le attrezzature, chi ha coadiuvato nell’installazione degli impianti, siamo riusciti nel giro di 15 giorni a montare tutto e a fare le prove impianti.
Il dissalatore
Posizionato sotto il nostro letto e con serbatoio dedicato è la vera svolta del nostro progetto. Nonostante abbia lavorato su tante barche con il dissalatore, oggi mi rendo veramente conto di quanto sia prezioso e stupefacente. Nella sua semplicità è un macchinario incredibile ed indispensabile, in scala maggiore dovrebbe essere utilizzato da tutte le città costiere, che desalinizzando il mare circostante, non impatterebbero sulle riserve idriche, sempre più scarse.


I pannelli solari
Il nostro mondo si muove esclusivamente tramite l’energia. La maggior parte degli oggetti che utilizziamo devono essere ricaricati e l’energia solare è la fonte perfetta per crearla e immagazzinarla. Rinnovabile ed inesauribile, basta canalizzarla e può arrivare a coprire le esigenze di 3-4 giorni.
La barca quando è stata ristrutturata – refitting – è stata immediatamente ripensata in versione ecologica, minimizzando il dispendio di energia e calore.
Oggi con questo nuovo sistema possiamo dire di esser quasi autosufficienti energeticamente.


La prima barca a vela green della Slovenia
Non posso dire che è “l’inizio di una transizione green”, così come è nato il progetto Alice in Waterland, così si sono creati i capisaldi della nostra visione: essendo uno di questi la tutela dell’ambiente la maggior parte delle nostre scelte sono state fatte tenendo conto di questo punto fermo.
Quindi una transizione noi l’avevamo già messa in atto, ed eravamo sulla buona strada, ma certamente l’installazione di questi impianti è stato il vero upgrade della barca.
Essere autosufficienti da un punto di vista idrico ed elettrico ci permette di fare lunghe navigazioni e vela, senza la necessità di un porto in cui ricaricarsi.
E poi?
Adesso che ci abbiamo preso gusto e in parte abbiamo capito il sistema, credo che nasceranno tante tantissime idee… e credo che non sarà l’ultimo progetto che proveremo a finanziare.
Ovviamente abbiamo già cominciato a ragionarci, a prendere appunti e a controllare i bandi in uscita e come poterci rientrare. D’altronde chi ben comincia è a metà dell’opera. E chissà, magari il prossimo anno potremmo pensare anche a ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili!
Autore: Federica Minghelli
Bando MISURA ANS 1/1 2021-2024
Promozione di nuovi progetti economici nell’area in cui vivono gli appartenenti alla comunità autoctona nazionale italiana per il periodo 2023 e 2024
Progetto realizzato e finanziato in collaborazione con:





