Le meduse: animali meravigliosi dalle forme più disparate, la maggior parte ha colori vividi e sgargianti, sembrano danzare in acqua e osservandole si rimane incantati dal loro movimento fluido e armonioso.
- Cosa sono le meduse?
- Perchè negli ultimi anni ci sono più meduse?
- Le meduse in Adriatico
- Cosa fare se vi punge una medusa?
- Buone norme di comportamento
Cosa sono le meduse?
Popolano i nostri mari da milioni di anni, sono presumibilmente gli organismi più antichi presenti negli oceani, e sono pressoché invariati dall’inizio della vita sulla terra. Fondamentali per l’ecosistema marino le meduse sono fonte di nutrimento per tanti animali quali cetacei e tartarughe marine, alcuni pesci le utilizzano addirittura come riparo o nursery, un esempio nei nostri mari è il sugarello: immune al veleno, vi depone all’interno le uova per proteggerle dai predatori.
Pochi sanno che molte meduse, precisamente le specie appartenenti al Phylum Cnidaria, in una fase della loro vita sono ancorate ai fondali marini: infatti si presentano sotto forma di polipi (non polpi, che invece sono i molluschi cefalopodi ad 8 tentacoli!) dal corpo tubolare e la bocca circondata da tentacoli, ben attaccate al terreno possono rimanere in questa forma per diversi anni. La parte sessuata di questo incredibile organismo marino è quella che tutti conosciamo, la medusa planctonica, caratterizzata dall’ombrello e da tentacoli, più o meno urticanti. Le meduse hanno un vero e proprio nuoto proprio, riescono a comprimere ed espandere il loro corpo creando vortici di acqua che gli permettono il movimento, inoltre hanno una sorta di orientamento che gli permette di seguire correnti più o meno fredde e con diverso Ph, ma non sono in grado di inseguire una preda o un predatore.
Perché negli ultimi anni ci sono più meduse?
La maggior parte dei biologi concorda che i fattori determinanti che hanno portato ad un aumento del numero di meduse siano tre:
1. Aumento delle temperature: questo fenomeno favorisce la riproduzione della fase sessile, polipi, delle meduse, portando ad una maggiore riproduzione e favorendo il fenomeno del bloom di meduse, ovvero l’incremento improvviso e incontrollato del numero di individui. La primavera scorsa abbiamo proprio assistito a questo fenomeno nel Golfo di Trieste, dove c’è stata una vera e propria invasione di Polmoni di Mare (Rhizostoma Pulmo) non urticante.
2. Antropomorfizzazione delle coste e inquinamento: la modifica indiscriminata dell’ecosistema marino e l’aver creato nuove nicchie ecologiche hanno generato degli squilibri che favoriscono la riproduzione di questi animali e non solo; ad esempio i classici frangiflutti presenti nel versante adriatico italiano forniscono un terreno fertile per la fase asessuata dei polipi con così un maggior incremento di riproduzione e presenza di meduse pelagiche.
3. Sovrasfruttamento delle risorse ittiche e pesca intensiva: la diminuzione degli stock ittici e la cattura accidentale, e non, di tante specie che si cibano di meduse ha fatto sì che il numero di predatori naturali sia sceso drammaticamente, purtroppo questo porterà ad un costante incremento del numero di meduse nei nostri mari. La plastica, le reti da pesca abbandonate e il numero elevato di barche, ad esempio, hanno ridotto notevolmente il numero di tartarughe in tutti i mari del mondo, principali predatrici di meduse vengono spesso trovate morte per soffocamento: essendo ghiotte di questi animali scambiano buste o plastiche flottanti per meduse.
Le meduse in Adriatico
L’incubo di tutti i bagnanti è essere punti da una medusa, effettivamente alcune specie hanno cellule urticanti, nematocisti o cnidocisti, presenti sui tentacoli contenenti liquido irritante e velenoso, e il tocco di alcune meduse può risultare molto doloroso. Ma non tutti sanno che la maggior parte delle meduse avvistate nei nostri mari sono innocue per l’uomo e basta riconoscerle per non temerle più.
Le specie di meduse INNOCUE in Adriatico:
Polmone di mare: la medusa più grande in Mediterraneo, il suo ombrello può arrivare a 50 cm e pesare anche 10 kg; riconoscibilI per la grandezza ragguardevole, il colore opalescente e l’orlo blu- violaceo del cappello.
Cassiopea: o anche detta medusa dall’uovo fritto, ha colori che vanno dal giallo, all’arancione acceso al marrone, e i tentacoli terminano con ampolle dalle colazioni blu o viola. Raggiungono i 30 cm di diametro e spesso hanno piccoli pesciolini che nuotano tra i loro tentacoli
Medusa a pois: anche detta campana galleggiante questa medusa raggiunge grandi dimensioni, ombrello dal diametro da 30 a 60 cm. Riconoscibile dai tanti pois bianchi sul corpo opalescente/trasparente.
Barchetta di San Pietro: non è una vera medusa, ma una colonia di organismi, invece che fluttuare nell’acqua vi galleggiano sopra sfruttando le correnti marine e il vento in superficie. Riconoscibile dal particolare disco blu/viola su cui poggiano per galleggiare e dalla sporgenza caratteristica a forma di vela.
Le meduse sopra elencate sono considerate innocue per l’uomo, ma in soggetti particolarmente sensibili possono comunque provocare bruciore e lievi fastidi.
Le specie di meduse URTICANTI in Adriatico:
Medusa rosa o medusa luminosa: inconfondibile per la sua colorazione, ha un piccolo ombrello di 10 cm dal colore rosa-violetto con lunghi tentacoli rosati e traslucidi, per la bioluminescenza, di colore verde, di cui è dotata è visibile anche di notte. Di solito vive in alto mare, ma durante il periodo estivo si trovano anche lungo costa in banchi di svariati individui. Abbastanza diffusa.
Medusa bruna: il suo nome definisce il suo aspetto, colorazione bianca-giallastra con sfumature marroni scuro, ha un ombrello di circa 30cm appiattito con fasce triangolari color ruggine che la rendono immediatamente riconoscibile, ha lunghi tentacoli marroncini che possono arrivare al metro di lunghezza. Presente soprattutto nelle coste veneziane e lagunari è considerata debolmente urticante.
Caravella portoghese: NON è una medusa, ma per il suo aspetto viene spesso confusa come tale. In realtà è una colonia di organismi organizzati per cooperare in maniera estremamente efficiente. Non ha un nuoto proprio, infatti presenta una vescicola piena d’aria che ricorda una vela, ed è il vento stesso che le muove sulla superficie dell’acqua, ha lunghi tentacoli ,fino a 2mt, quindi il raggio di azione di questa colonia è molto ampio.
La colorazione è sul rosa-blu-violaceo. è considerata molto pericolosa per l’uomo, può provocare svenimenti e ustioni importanti, in Adriatico sono molto rare.
Medusa cavolfiore rosa: molto rara, infatti è stata avvistata solo un paio di volte in Adriatico, è un evento poterla osservare in natura. Dal colore rosa pallido e dall’aspetto globoso questa medusa ha un diametro medio di 40/50 cm, ma può arrivare al metro di grandezza, la sua particolarità è che si ciba di altre meduse di cui va lateralmente a caccia.
Cosa fare se vi punge una medusa.
1. Nel caso siate punti da una medusa la prima regola è non agitarsi in acqua, le meduse non hanno un vero e proprio nuoto, spesso sono spostate dalle correnti e movimenti bruschi e improvvisi possono creare vortici e mulinelli che possono portare la medusa ancora più vicina e provocare così altre punture.
2. Una volta in sicurezza lavate abbondantemente la parte lesa con acqua di mare, senza toccare la parte interessata, questo diminuirà la concentrazione di cnidocisti (cellule urticanti rilasciate dai tentacoli della medusa). Non bagnate con acqua dolce, rischiate di rompere le cellule velenose in eccesso e peggiorare la situazione.
3. Vanno rimossi i filamenti e le cellule velenose, con una tessera rigida o un coltello va trattata in superficie la parte ustionata prestando attenzione a che non si espandano in altre parti del corpo.
4. In caso si presentino sintomi diversi dal prurito o dal dolore nella zona colpita, come nausea, vomito o svenimenti recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino.
Buone norme di comportamento
Le meduse possono farci paura, ma in realtà riconoscendole e sapendo che non possono “inseguirci” possiamo tranquillamente fare un bagno senza temere di essere punti. é sempre buona norma osservare la superficie del mare e sincerarsi che non vi siano individui nelle vicinanze. Sono animali estremamente importanti per l’ecosistema marino e non vanno quindi né tolti dall’acqua né seviziati a riva, oltre ad essere un comportamento crudele il maltrattamento animale è punibile per legge. Come in tutti gli ecosistemi terrestri gli abitanti che li popolano che siano animali o piante vanno rispettati e lasciati nel loro habitat naturale.